Chi sono
I miei libri
Blog
Luna
Lucky
Siti e gestionali
Fotografie
Video
Mantova Calcio
Cantautori
Scrittori
Altro
Contattami

25

Cristiano De André - Album
2003: Un Giorno Nuovo - Live In Studio

Nuove versioni di canzoni edite + "Un Giorno Nuovo"

  Un Giorno Nuovo
Nel Bene E Nel Male
Notti Di Genova
Lady Barcollando
Dietro La Porta
Buona Speranza
Sei Arrivata
Sul Confine
Ciò Che Ci Resta
Natale Occidentale
Invincibili
Canzoni Con Il Naso Lungo

Un Giorno Nuovo
(Testo: Cristiano De André, Oliviero Malaspina; Musica: Cristiano De André, Daniele Fossati, M. Talamo, S. Melone)
Oggi è un giorno nuovo
che se mi passi accanto
porti via anche il dolore.
Tienimi le mani
e dammi un po' di tempo
ché passerà questo rumore.
Ci sarò
e proverò
ad esser vivo e più forte che mai.
Tu dammi un segno, un aiuto,
un aiuto soltanto.
Ti ho cercata da sempre, al di là di ogni luce,
nelle strade che vanno al cuore;
ti ho cercata nel mondo, tra la guerra e la pace,
oltre la solitudine,
nelle onde del mare
che hanno odore di casa e calore di braccia tese.
Lo vedi, sono stelle,
ombre d'argento e rame,
figli da crescere col pane.
Lo vedi siamo schiene
piegate a lavorare,
segreti messi sull'altare.
Ci sarò
e proverò
ad esser vivo e più forte che mai.
Ci sarò
e proverò
ad esser fuoco e a non bruciarti mai.
Ti ho cercata da sempre, al di là di ogni luce,
nelle strade che vanno al cuore;
ti ho cercata nel mondo, tra la guerra e la pace,
oltre la solitudine,
nelle onde del mare
che hanno odore di casa e calore di braccia tese.
E calore di braccia tese.
Ti ho cercata da sempre, al di là di ogni luce.
Ti ho cercata nel mondo, tra la guerra e la pace.
Nelle onde del mare
che hanno odore di casa e calore di braccia tese.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Nel Bene E Nel Male (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Daniele Fossati, Cristiano De André)
Passerà questo tempo indeciso,
passerai anche tu,
motori già più veloci,
passeranno i tuoi occhi blu,
passeranno le stelle, le notti più scure, le paure,
passeremo anche noi,
sì, passeremo anche noi.
Passerà questo tempo infelice,
questo battere il piede per terra,
finiranno le lotte di razza,
gli odori di guerra,
la nebbia su questa pianura che non ci si vede,
questo grande picchiare per terra la terra col piede.
Passeranno canzoni sfinite
che hanno già camminato nel vento,
non si reggono in piedi,
consumate dal tempo,
passeranno le piogge d'inverno
dietro ai vetri appannati
e un passare di stelle cadenti
e desideri infiniti,
passeremo anche noi,
passeremo anche noi,
alla fine anche noi,
passeremo anche noi.
Passerà questa strana fortuna,
questa mediocrità,
le invenzioni per pochi denari
e questa normalità,
passerà l'occasione portata dal vento
e in un momento passerai anche tu.
Passeranno i ricordi del cuore
e le strette di mano,
chi si lega ai ricordi, si sa,
non può andare lontano,
la squallida stanza di un uomo
che vive da solo,
passeranno poi tutte le cose
nel bene e nel male,
nel bene e nel male.
Passeranno poi tutte le cose
nel bene e nel male.
Passerà questo tempo indeciso,
passerai anche tu,
passerà un leggero sorriso
che mi sembrerai tu,
passeranno emozioni, giornate e infinite stagioni, infinite stagioni
passeremo anche noi,
passeremo anche noi,
alla fine anche noi,
passeremo anche noi,
passeremo anche noi.
Passeranno canzoni ascoltate
per un lungo momento,
che ci vivono accanto
a dispetto del tempo,
passeranno le piogge d'inverno
dietro ai vetri appannati
e un passare di stelle cadenti
e desideri infiniti.
Passeranno i ricordi del cuore
e le strette di mano,
chi si lega ai ricordi, si sa,
non può andare lontano,
gli amori così all'improvviso
e di buona fortuna,
passeranno poi tutte le cose
nel bene e nel male,
nel bene e nel male.
Passeranno poi tutte le cose
nel bene e nel male.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Notti Di Genova (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Oliviero Malaspina, Cristiano De André, G. Vanni)
La strada è piena di chiari di luna
le tue mani vele per il mare,
in questa notte che ne vale la pena,
l'ansimare delle ciminiere.
Genova era una ragazza bruna,
collezionista di stupore e noia,
Genova apriva le sue labbra scure
al soffio caldo della "maccaia" (*).
E adesso se ti penso io muoio un po',
se penso a te che non ti arrendi:
ragazza silenziosa dagli occhi duri,
amica che mi perdi,
adesso abbiamo fatto tardi,
adesso forse è troppo tardi.
Voci di un cielo freddo già lontano,
le vele sanno di un addio taciuto;
con una mano ti spiego la strada,
con l'altra poi ti chiedo aiuto.
Genova, adesso hai chiuso in un bicchiere
le voci stanche, le voci straniere;
Genova hai chiuso fra le gelosie
le tue ultime fantasie.
E adesso se ti penso io muoio un po',
se penso a te un po' mi arrendo;
alle voci disfatte dei quartieri indolenti,
alle ragazze dai lunghi fianchi,
e a te che un po' mi manchi.
Perché è la vita intera che grida dentro
o forse il fumo di Caricamento (**);
c'erano bocche per bere tutto,
per poi sputare tutto al cielo,
erano notti alla deriva,
notti di Genova che non ricordo e non ci credo.
Genova rossa, rosa ventilata,
di gerani ti facevi strada;
Genova di arenaria e pietra,
anima naufragata.
Ti vedrò affondare in un mare nero,
proprio dove va a finire l'occidente;
ti vedrò rinascere incolore
ma chiederai ancora amore,
senza sapere quello che dai.
Perché è la vita intera che grida dentro,
o forse il fumo di Caricamento (**);
c'erano bocche per bere tutto,
per poi sputare tutto al cielo,
erano notti alla deriva,
notti di Genova che regala
donne di madreperla
con la ruggine sulla voce
e ognuna porta in spalla la sua croce.
Tra le stelle a cielo aperto,
mentre dentro ci passa il tempo,
proprio adesso che ti respiro,
adesso che mi sorprendi così.
Che se ti penso muoio un po',
che se ti penso muoio un po',
che se ti penso muoio un po'.
(*) - "Maccaia": afa umida, in genovese.
(**) - "Caricamento": zona di Genova.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Lady Barcollando (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Cristiano De André, Oliviero Malaspina)
Passa Lady Barcollando
nella nebbia del mattino,
ha puntato col suo dito
ogni uomo, ogni destino.
C'è chi è lì senza scarpe
e chiede la carità,
lei cede i suoi diritti
ai commercianti di pietà.
Scusa hai visto, per caso, passare la vita
e chi la sta portando via?
Chi ci riempie la testa di marmellata
e si nasconde dietro il "così sia"?
Scusa hai visto passare Lady Barcollando?
Aveva delle cose mie,
ha venduto pezzi per ogni governo
e adesso compra anche le fantasie.
Le puttane di regime
preferiscono i rossetti,
coccodrilli e tacchi a spillo,
finte lacrime a cubetti:
sanno bene mentire
le loro banalità
così Lady Barcollando
distribuisce civiltà.
Civiltà fatta di menzogne,
di eserciti, di carogne,
preistoria degli equilibristi,
decalogo degli analisti
in riunione a deliberare
chi si è buttato, chi è da buttare
e tutti insieme stanno già aspettando
un aiuto da Lady Barcollando.
Stiamo in guardia come lupi,
stiamo pronti ad azzannare
chi ci vuole programmare
per produrre e consumare;
siamo guardie e vedette
tra paesi e città
perché Lady Barcollando
sta svendendo la realtà.
Civiltà fatta di menzogne,
di eserciti, di carogne,
preistoria degli equilibristi,
decalogo degli analisti
in riunione a deliberare
chi si è buttato, chi è da buttare
e tutti insieme stanno già aspettando
un aiuto da Lady Barcollando.
Scusa hai visto, per caso, passare la vita
e chi la sta portando via?
Chi ci riempie la testa di marmellata
e si nasconde dietro il "così sia"?
Scusa hai visto passare Lady Barcollando?
Aveva delle cose mie,
ha venduto pezzi per ogni governo
e adesso compra anche le fantasie.
Scusa hai visto, per caso, passare la vita
e chi la sta portando via?
Chi ci riempie la testa di marmellata
e si nasconde dietro il "così sia"?
Scusa hai visto passare Lady Barcollando?
Aveva delle cose mie,
ha venduto pezzi per ogni governo
e adesso compra anche le fantasie.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Dietro La Porta (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Daniele Fossati, Cristiano De André)
Dietro la porta di casa mia
ho notizie arrivate da molto lontano;
dietro al porta di casa mia
ho un amore che tengo, che tengo a portata di mano,
ho pensieri importanti, parcheggiati in un angolo
aspettano me,
ho parole scadenti, perdenti, vicino a me.
Dietro la porta di casa mia
c'è la polvere dei miei ritorni e della mia strada,
c'è l'ombra della mia anima
sempre attenta ovunque vada,
c'è un tempo preciso, un momento anche per te:
dietro la porta di casa
che cosa c'è?
Ci sono novità, ci sono notti
che per niente al mondo cambierei;
ci sono novità e tutto quello che ci porterà
questo vivere appesi coi denti
per una faccia migliore,
questo vivere fuori dai tempi
aspettando per ore.
Ci sono novità, ci sono notti
che per niente al mondo perderei;
ci sono novità e tutto quello che ci porterà
questo gran consumarsi di mani
giocando carte migliori,
questo leggere sempre le mani
e cercarne i colori.
Dietro la porta di casa mia
ho un tappeto di tutte le stelle del cielo
e i tuoi occhi, segretamente nascosti,
rinchiusi per me;
c'è un leggero passo di vento che qui non c'è,
vedessi di notte quando danza per me.
Ci sono novità, ci sono notti
che per niente al mondo cambierei;
ci sono novità e tutto quello che ci porterà
questo stare leggeri e presenti
cantando fuori dal coro,
queste voci poco distanti
fuori dal coro.
Ci sono novità, ci sono notti
che per niente al mondo perderei;
e la curiosità e tutto quello che ci porterà
ad aprire la porta
ad ogni novità,
consumandone poco per volta
per quello che verrà,
per quello che verrà,
per quello che sarà.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Buona Speranza (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Cristiano De André, Oliviero Malaspina)
Sento i ricordi salire
dal cuore fino a dentro agli occhi,
tra le linee della mia mano
un riflesso di specchi;
al vapore di un sole di grano
sudore rassegnato,
è un nodo di venti tra le foglie d'ulivo,
è buona speranza tra le foglie d'ulivo.
Eri respiro di terra scura,
di luce che trema da sola,
qui dove inizia il mio destino,
dal primo giorno di scuola;
proprio dove mi son perduto,
proprio dove ti rincorrevo,
è un nodo di venti tra le foglie d'ulivo,
è buona speranza tra le foglie d'ulivo.
E avevi l'odore di erba e di brina,
di strade in salita e di corse, domenica mattina;
oh, gente per strada,
venite a sentire le voci
di tutto il silenzio che cade
da queste croci.
E la banda passava
e in pieno sole tua madre, tua madre;
è un nodo di venti tra le foglie d'ulivo,
è buona speranza tra le foglie d'ulivo.
E avevi l'odore di erba e di brina,
di strade in salita e di corse, domenica mattina;
oh, gente per strada,
venite a sentire le voci
di tutto il silenzio che cade
da queste croci,
da queste croci,
da queste croci.
E' un nodo di venti tra le foglie d'ulivo,
è buona speranza tra le foglie d'ulivo.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Sei Arrivata (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Cristiano De André, D. Greggio)
Sei arrivata,
tu sei arrivata,
sei arrivata,
cazzo se sei arrivata!
Sei arrivata sulla fine dell'estate piegando parafulmini,
seguendo linee chiare, primo autunno, quello dei colori rossi,
portata al mare, monti a Sauvignon e sei arrivata,
sei arrivata su un aereo incompatibile senza ritorno.
Sei arrivata dalle idee naviganti, dimenticato cane,
ovulando per diletto sul disastro di questo caldo,
fumandoti soldi, vittoria in placido relax,
già sicura come i delfini color madreperla,
non sapendo dei mari e del loro confine nel cielo gemello:
come bestia sacra tu sei arrivata.
Tempesta in una stanza, uragano nel bicchiere,
arrivi sempre bestemmiando sull'andare delle cose,
passeggiando, calpestando, spezzi l'ordine del tempo,
respirare fuori casa, dico "olè".
Tu sei arrivata,
sei arrivata,
tu sei arrivata,
cazzo se sei arrivata!
Nascosta da un pianeta che non dorme mai,
sei solo la parabola di questi guai, dei nostri guai.
Sei arrivata sulla fine dell'estate piegando parafulmini,
seguendo linee chiare, primo autunno, quello dei colori rossi,
portata al mare, monti a Sauvignon e sei arrivata,
sei arrivata su un aereo incompatibile senza ritorno,
ovulando per diletto sul disastro di questo caldo.
Tempesta in una stanza, uragano nel bicchiere,
arrivi sempre bestemmiando sull'andare delle cose,
passeggiando, calpestando, spezzi l'ordine del tempo,
respirare fuori casa, dico "olè".
Tu sei arrivata,
sei arrivata,
tu sei arrivata,
cazzo se sei arrivata!
Tu sei arrivata dalle idee naviganti, dimenticato cane,
fumandoti soldi, follia, in acido relax,
già sicura come i delfini color madreperla,
non sapendo dei mari e del loro confine nel cielo gemello:
come bestia sacra tu sei arrivata.
Tempesta in una stanza, uragano nel bicchiere,
arrivi sempre bestemmiando sull'andare delle cose,
passeggiando, calpestando, spezzi l'ordine del tempo,
respirare fuori casa, dico "olè".
Tempesta in una stanza, uragano nel bicchiere,
arrivi sempre bestemmiando sull'andare delle cose,
passeggiando, calpestando, spezzi l'ordine del tempo,
respirare fuori casa, dico... "olè"!

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Sul Confine (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Massimo Bubola, Cristiano De André, M. Gubinelli)
Dentro a quella stanza,
tutta in ombra ed in silenzio,
sale dal cuscino
il tuo sorriso lento;
non parlo perché non so,
non conosco le parole,
non parlo perché tu sai
leggere nel cuore.
E l'uomo in bianco dice
di non stancarti troppo,
tu appanni gli occhi e segui
un sogno mai interrotto;
e la battaglia infuria
fra angeli e demoni,
tu lotta ancora a lungo,
non voglio che abbandoni.
Il più bello
dei tuoi giorni devi attraversare,
la canzone tua più dolce è da cantare:
tu non arrenderti così,
sul confine.
Il più verde
dei tuoi mari devi navigare,
il più rosso vino devi ancora bere:
tu non fermarti proprio lì,
sul confine.
E il caldo tornerà,
e torneremo ancora
alla musica nei bar,
a letto con l'aurora,
a perderci a New York
per ritrovarci a Roma,
davanti a una vetrina
col vento sulla schiena.
Il più bello
degli amori che hai ancora da incontrare,
l'ultimo libro devi raccontare:
combatti ancora un po' per me,
sul confine.
Tu non arrenderti così,
sul confine.
Il più grande
amico deve ancora accompagnare
le lunghe estati insieme da viaggiare:
tu aspettami soltanto un po',
sul confine.
Il più verde
dei tuoi mari devi navigare,
il più rosso vino devi ancora bere:
tu non fermarti proprio lì,
sul confine.
Tu aspettami soltanto un po',
sul confine.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Ciò Che Ci Resta (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Eugenio Finardi, Cristiano De André, S. Melone)
Come primavera,
come in una sfera,
come la vita vera,
dove tutto gira;
dentro ad un binario,
o chiusi in un acquario,
non è più necessario
lo straordinario.
Dagli orizzonti vasti,
o in angoli nascosti,
valutando i ricavi e i costi;
navigando a vista,
a vela sotto costa,
non cerchi nemmeno una risposta.
Ciò che ci resta...
Senza ragionare,
lasciandosi portare,
insieme alla corrente viaggiare;
e la Stella Polare
è un diamante di mare
che non indica più dove andare.
Ma come in un momento
potrà girare il vento
e far cambiare di colpo il tempo,
quello che io sento
mi sta crescendo dentro,
è il profumo di un sentimento.
Tu ora sei dentro di me,
tu sei la pioggia che cade e la neve
e son le ore passate con te,
ore di mandorle e miele.
Sfiorando con le dita
la tua anima inquieta,
dietro un velo degli occhi la meta;
e una stella che guida,
e che ci insegna la riva
come un'alba infinita, la vita.
Ciò che ci resta
è quello che basta,
senza pesare parole e suoni,
ritmi e canzoni,
sogni e illusioni
e le delusioni.
E adesso mi chiedo perché
non nasconderci sotto la neve
e aspettare le ore con te,
ore a salire e a cadere.
Sfiorando con le dita
la tua anima inquieta,
dietro un velo degli occhi la meta;
un'eclissi di stelle,
una luna caduta,
un momento infinito, la vita.
Dagli orizzonti vasti,
o in angoli nascosti,
valutando i ricavi e i costi;
navigando a vista,
a vela sotto costa,
insieme troviamo una risposta.
Ciò che ci resta
è quello che basta,
senza pesare parole e suoni,
ritmi e canzoni,
sogni e illusioni
e le delusioni.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Natale Occidentale (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Cristiano De André, Mauro Pagani)
Un biglietto di quarta classe
a livello del mare,
si beccheggia col becco aperto
nei corridoi e sulle scale;
arriveremo dall'altra parte,
arriveremo e sarà Natale,
con le ragazze nelle sciarpe
dalle finestre a salutare.
E nelle strade quella canzone
che sentivamo dalla nave,
quella canzone che fino a ieri
non ci lasciavano cantare;
nelle strade tante persone
con una faccia così normale,
che ci ricordano le persone
che abbiam dovuto lasciare.
E a mezzanotte, mamma, guarda la luna:
a mezzanotte, mamma, la guarderò;
e quella molta, quella poca fortuna
a casa, mamma, a casa la porterò.
E le luci sono stelle,
e le stelle le puoi comprare,
non ti chiedono il passaporto,
le devi solo pagare;
e per pagarle ci son le mani,
ci son le mani a lavorare,
a lavorare fino alla notte
sotto una luna occidentale.
E a bestemmiare ci siamo in tanti
che non li puoi più contare,
a bestemmiare ci siamo in tanti
che non li puoi più pagare;
e sulla nave che prenderemo,
che prenderemo per tornare,
saremo nudi, saremo scalzi,
saremo tutti da comprare.
E a mezzanotte, mamma, guarda la luna:
a mezzanotte, mamma, la guarderò;
e quella molta, quella poca fortuna
a casa, mamma, a casa la porterò.
E a mezzanotte, mamma, guarda la luna:
a mezzanotte, mamma, ti penserò;
e quella molta, quella poca fortuna
a casa, mamma, a casa la porterò.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Invincibili (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Cristiano De André, Massimo Bubola)
Per quanto tempo
ti penserò
in quelle notti a Genova;
giù lungo il porto,
dentro quei bar,
sogni cambiati in spiccioli.
Quale silenzio ci confonderà?
Quale assassino senza nome?
Ci sentivamo invincibili,
ci sentivamo così.
Storie migliori
non sentirò
di quelle notti a Genova;
bevevi troppo,
fumavi un po',
perso nella tua musica.
Quale destino mai ci fermerà?
Quale invisibile padrone?
Ci sentivamo invincibili,
ci sentivamo così.
Chi ci ha piegato le mani,
chi ci ha cambiato non so.
Come le macchine che vanno via,
ombre e stagioni così.
Chi ci ha tenuto lontani,
chi ci ha tradito non so.
Ora che queste nuvole spazzano via
i miei ricordi così.
Quale silenzio ci confonderà?
Quale assassino senza nome?
Ci sentivamo invincibili,
ci sentivamo così.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA

Canzoni Con Il Naso Lungo (Un Giorno Nuovo)
(Testo e Musica: Massimo Bubola)
Profetico nonché magnetico,
geometrico ed acrobatico,
sei spesso problematico
ma molto ironico,
a volte un po' lunatico
ma carismatico.
Ti abbiamo visto salire sul palco
e poi guardare giù,
ti abbiamo visto iniziare il concerto e già
non poterne più.
Canzoni con il naso,
canzoni con il naso lungo,
canzoni con il fiato corto,
canzoni con il doppio fondo,
canzoni con il naso,
canzoni con il naso lungo.
Ma come sei enigmatico
e così ermetico,
nelle interviste lucido
anche se un po' scorbutico,
in certe foto scettico,
in altre ipnotico,
coi musicisti un po' dispotico
ma sempre democratico.
Abbiamo visto cambiare stagioni ma
non sei cambiato tu,
ne abbiam sentite di tutti i colori ma
non ne vogliamo più.
Canzoni con il naso,
canzoni con il naso lungo,
canzoni con il fiato corto,
canzoni con il doppio fondo,
canzoni con il naso,
canzoni con il naso lungo.
Ma come sei didattico
ti ho visto anche un po' selvatico
e poi eri anche abulico
e sei diventato sclerotico.
Abbiamo visto cambiare stagioni ma
non sei cambiato tu,
ne abbiam sentite di tutti i colori ma
non ne vogliamo più.
Canzoni con il naso,
canzoni con il naso lungo,
canzoni con il fiato corto,
canzoni con il doppio fondo,
canzoni con il naso,
canzoni con il naso lungo.

TORNA ALL'INIZIO DELLA PAGINA