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Fabrizio De André - Tutte le canzoni

Volta La Carta (Live 1998)
(Testo e Musica: Fabrizio De André e Massimo Bubola)
C'è una donna che semina il grano:
volta la carta, si vede il villano;
il villano che zappa la terra:
volta la carta, viene la guerra;
per la guerra non c'è più soldati,
a piedi scalzi son tutti scappati.
Angiolina cammina cammina sulle sue scarpette blu,
carabiniere l'ha innamorata, volta la carta e lui non c'è più;
carabiniere l'ha innamorata, volta la carta e lui non c'è più.
C'è un bambino che sale un cancello,
ruba ciliegie e piume d'uccello,
tira sassate, non ha dolori:
volta la carta, c'è il fante di cuori.
Fante di cuori che è un fuoco di paglia:
volta la carta e il gallo ti sveglia.
Angiolina alle sei di mattina s'intreccia i capelli con foglie d'ortica,
ha una collana di ossi di pesca, la gira tre volte in mezzo alle dita;
ha una collana di ossi di pesca, la conta tre volte in mezzo alle dita.
Mia madre ha un mulino e un figlio infedele,
gli inzucchera il naso di torta di mele;
mia madre e il mulino son nati ridendo:
volta la carta, c'è un pilota biondo;
pilota biondo, camicie di seta,
cappello di volpe, sorriso da atleta.
Angiolina seduta in cucina che piange, che mangia insalata di more;
ragazzo straniero ha un disco d'orchestra che gira veloce, che parla d'amore;
ragazzo straniero ha un disco d'orchestra che gira, che gira, che parla d'amore.
Madamadorè ha perso sei figlie
e tra i bar del porto le sue meraviglie,
Madamadorè sa puzza di gatto:
volta la carta e paga il riscatto,
paga il riscatto con le borse degli occhi
pieni di foto di sogni interrotti.
Angiolina ritaglia giornali, si veste da sposa, canta vittoria,
chiama i ricordi col loro nome, volta la carta e finisce in gloria;
chiama i ricordi col loro nome, volta la carta e finisce in gloria.

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