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Fabrizio De André - Tutte le canzoni

Prinçesa E I Rom (Rivista "A")
(Fabrizio De André. Teatro Brancaccio di Roma, 14 febbraio 1998)
E' un... è un disco che ha come... come tema fondamentale quello della solitudine. Una solitudine che deriva da emarginazione, il più delle volte (a meno che uno non se la voglia scegliere volontariamente), una emarginazione che trae origine da comportamenti desueti e diversi da quelli della... della maggioranza degli esseri umani. E ciò deriva dal fatto che certe persone nascono, per curiosi casi del destino (in qualche misura si potrebbero addirittura chiamare scherzi della natura)... un individuo nasce maschio e ha dei sentimenti e direi una spiritualità completamente femminile. Quest'individuo viene iscritto all'anagrafe in quanto maschio e di lì comincia una slavina di difficoltà, di tormenti, di sensi di colpa... di dolori, in fine dei conti.
E' il caso di Prinçesa e delle molte Prinçese che convivono in mezzo a noi.
Ma emarginazioni dovute anche a comportamenti desueti e diversi, dovute all'eredità di culture millenarie che certi popoli si portano dietro e a cui non hanno alcuna intenzione di rinunciare.
E' il caso del popolo Rom, quello che noi volgarmente chiamiamo "zingari", prendendo a prestito il termine da Erodoto che li chiamava "zingànoi"... diceva che venivano... che erano un popolo che veniva dal Sud-Est asiatico e dall'India, che parlavano una strana lingua (che poi si è scoperto essere il sanscrito) e che facevano come mestiere, se mestiere lo si può considerare, quello del mago e dell'indovino. E' quindi un popolo che gira il mondo da più di duemila anni, afflitto o affetto (io non so come... come meglio dire, ma forse semplicemente affetto) da quella che gli psicologi chiamano "dromomania", cioè la mania dello spostamento continuo, del viaggiare, del non fermarsi mai in un posto.
E' un popolo, secondo me, che meriterebbe per il fatto stesso che gira il mondo appunto da circa duemila anni senza armi, meriterebbe il premio per la pace in quanto popolo. Purtroppo i nostri storici, e non soltanto i nostri, preferiscono considerare i popoli non soltanto in quanto tali, ma in quanto organizzati in nazioni se non addirittura in stato.
E si sa che i Rom, non possedendo territorio, non possono considerarsi nè una nazione nè uno stato.
Mi si dirà che gli zingari rubano: è vero, hanno rubato anche in casa mia. Si accontentano però dell'oro e delle palanche, l'argento per esempio non lo toccano perché secondo loro porta male, lascia il nero. Quindi vi accorgete subito se siete stati derubati da degli zingari. D'altra parte si difendono come possono, si sa bene che l'industria ha fatto chiudere diversi mercati artigianali. Buona parte dei Rom erano e sono ancora artigiani, lavoratori di metalli (in special modo del rame), addestratori di cavalli e giostrai, tutti mestieri che purtroppo sono caduti in disuso.
Gli zingari rubano, è vero, però io non ho mai sentito dire, non ho mai visto scritto da nessuna parte che gli zingari abbiano rubato tramite banca e questo a me pare che sia un dato di fatto. [applausi].

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